La libertà è il diritto dell'anima di respirare."Will Hunting, Genio Ribelle"

End of time


Arriva un momento in cui credi.

Apri gli occhi ed inizi a guardare. Guarda... e smetti di credere in tutto ciò che hanno sempre visto gli altri di te e per te.

Guarda...

E' finito un ciclo, e con queste poche parole non ho niente da spiegare, nient'altro da dire, semplicemente sto segnando la chiusura di questo blog. Quello che per me vuol dire resta nei miei occhi... che non si spiegano, ma si vivono.

Come ogni altra cosa.


Chiudo con questa di Whitman, mio costante compagno, non è una delle mie preferite, ma per il senso è perfetta per l'occasione:

"Io non chiedo doveri,

quelli che gli altri impongono, io li do come impulsi vitali

(darei come doveri i movimenti del cuore?)


Altri risolvano i problemi, io non risolvo nulla, io sollevo

domande cui non si può rispondere

Vi chiedo una volta per tutte di respingere chi vuole spiegarmi,

perchè nemmeno io posso spiegarmi,

Vi chiedo di lasciar liberi tutti, come io ho lasciato liberi tutti.

Oh, mi rendo conto che la vita non è breve,

ma enormemente lunga,

E d'ora in poi percorrerò il mondo castamente e

sobriamente, uno che s'alza presto, un coltivatore giudizioso

Ogni ora è il seme di secoli, e di secoli ancora.

Devo seguire queste continue lezioni dell'aria,

dell'acqua e della terra,

Mi accorgo che non ho tempo da perdere."

Whitman ha conosciuto veramente la vita.



---- A R T I S ----




Apro di notte il mio abbaino e contemplo i remoti sistemi disseminati nel cielo,
E tutto ciò che vedo, moltiplicato per quanto posso contare,
rasenta appena l'orlo di sistemi più remoti.

Lontano più lontano si propagano, estendendosi, estendendosi sempre
Più in là, verso l'esterno, e ancora oltre, eternamente.
Il mio sole ha il suo sole e intorno a lui ruota obbediente,
E con i suoi compagni fa parte d'un gruppo d'un più vasto circuito,
E seguono mondi più grandi, che i maggiori di essi fanno sembrare granelli.

Non c'è sosta nè potrà esservi sosta,
E se tu, io, e i mondi, sopra e sotto le loro superfici fossimo in questo momento
nuovamente ridotti a una pallida nebbia fluttuante, sarebbe inutile e alla lunga
sicuramente arriveremmo ancora dove siamo,
E certamente andremmo oltre, e poi più lontano e più lontano.

Alcuni quadrilioni di ere, qualche ottilione di leghe cubiche, non mettono in gioco lo spazio
nè lo rendono impaziente,
Essi NON SONO CHE PARTI, QUALUNQUE COSA NON E' CHE UNA PARTE.

Guarda lontano più che puoi, di là da quello è lo spazio senza limiti,
Conta più a lungo che puoi, da ogni parte è il tempo senza fine.

Il mio appuntamento è fissato, ed è certo.

La carne e il sospiro


Io sono la tua carne,
la carne eletta del tuo spirito.
Non potrai mai visitarmi nel giorno
prima che il puro lavacro del sogno
mi abbia incenerita
per restituirmi a te in pagine di poesia,
in sospiri di lunga attesa.
Temo per il mio dolore,
come se la tua dolcezza
potesse farlo morire
e privarmi così di quel paesaggio misterioso
che sono i ricordi.
Sono piena di riti
e della logica dei ricordi
che viene dopo, quando si affaccia alla mia vita
il rendiconto della verità giornaliera,
il sogno affogato nell'acqua.
Sono misteriosa come tutti,
ogni mio movimento è un miracolo
e tu lo sai,
ma il grande passo
che io possa fare è quello di venire da te
(un viaggio infinito senza ristoro,
forse un viaggio che mi porterebbe a morire
perchè io sono il canto e la lunga strada).

Il canto muore, va a morire
nelle viscere della terra
perchè io sono la misura
del tuo grande spettacolo di uomo;
sono lo spettatore vivo
delle tue rimembranze ma anche l'insetto,
l'animale che sogna e che divora.

Prima della poesia viene la pace,
un lago sempiterno e pieno
sopra il quale non passa nulla,
neanche un veliero;
prima della poesia viene la morte,
qualche cosa che balza e rimbalza
sopra le acque; il lungo cammino
di una folle di genio e di malizia
che porta lontano.

Ma io e te siamo soli
come se fossimo stati creati
primi e per la prima volta;
io e te siamo riemersi dal fango della folla
e giornalmente tentiamo di rimanere soli
in questa risma di carte
che è il grande spettacolo dei vivi.
Io e te siamo esangui,
senza voglia di finire questo incantesimo.
Incolori e indomiti, siamo soli
nel limbo del nostro piacere
perchè io e te
siamo pieni di amore
IO E TE.

Questo non è un libro
Chi tocca questo tocca un uomo,
Sono Io che tieni, e che tiene Te,
Balzo da queste pagine fra le tue braccia - mi tira fuori la morte.
Che dolce sapore recano le tue dita,
Il tuo respiro cade intorno a me come rugiada, il tuo battito culla le mie orecchie,
Mi sento immerso dalla testa ai piedi nella delizia
Basta!

Basta, atti segreti e improvvisati,
Basta fuggevole presente - basta passato ricordato.
Prendi questo bacio,
Lo do a te in particolare, non dimenticarmi,
Mi sento come uno che ha compiuto il lavoro del giorno e si ritira un momento,
Ricorda le mie parole, posso di nuovo tornare,

Io ti amo, mi allontano dalle cose materiali,
Sono come un essere incorporeo, trionfante, morto.

W.W.

Il meglio di me quando non sarò più visibile,
verso quello che ho incessantemente preparato.

Che cosa c'è ancora, che indugio e mi fermo e mi chino
disteso con la bocca dischiusa?
C'è forse un addio definitivo?

I miei canti s'interrompono, io li abbandono.
Da dietro lo schermo dov'ero nascosto, avanzo
in persona verso di Te, unicamente per Te.
W.W.

Perfezioni


Solo essi capiscono se stessi e i loro simili,

Come le anime soltanto capiscono le anime.

W.W.