La libertà è il diritto dell'anima di respirare."Will Hunting, Genio Ribelle"

Intermezzo calcistico 3 - La Supercoppa Italiana


Sempre loro. Testa a testa, fino all'emozione dell'ultimo rigore. La sfida si rinnova. E i colori sono ancora quelli, il nerazzurro dell'Inter e il giallorosso della Roma. Le facce quelle no, tante sono cambiate, e più che l'attesa per la prima uscita ufficiale c'era proprio la curiosità di capire cosa aspettarsi di nuovo. La Supercoppa italiana, al Meazza, finisce 8-7. Di tempo e spunti ce ne sono stati tanti. Novanta regolamentari, due gol per parte, mezz'ora di supplementari e una serie infinita di calci di rigore. Mourinho comincia col piede giusto e, quasi a voler rinnegare la sua fama di presuntuosello arrogante, stupisce la platea con un riconoscimento al suo predecessore, ricordando che per sollevare il trofeo, c'è chi ha lavorato tanto e bene per arrivarci: Roberto Mancini. Sentimenti ovviamente contrapposti per una Roma motivata anche dalla voglia di omaggiare la memoria di Franco Sensi, che si ritrova invece a prendere atto di una prima amarezza stagionale e con la delusione legata al rientro di un Totti ancora in ritardo di condizione (tanti falli e fiato corto) e responsabile di un rigore fallito che avrebbe potuto cambiare la storia del match. Mourinho si affida ad un 4-4-2 con Cambiasso in difesa e Stankovic a centrocampo e l'ordine tassativo, per tutti, di tornare con spirito di sacrificio. Spalletti risponde schierando un 4-3-3 e mette in vetrina il neoacquisto Baptista. I giallorossi sembrano partire col piede giusto ma l'Inter impiega poco a prendere le misure e il sopravvento nella zona nevralgica del campo. Il primo pericolo lo corrono i campioni d'Italia che rischiano su un attacco di Vucinic ma è Ibrahimovic a sfiorare il gol. Al 18' Muntari sfrutta una respinta della traversa e porta in vantaggio l'Inter che per diversi minuti domina incontrastata la scena. Spalletti nell'intervallo prova ad aggiustare le cose e i risultati sono lampanti. La Roma che torna in campo è più determinata , si riprende il centrocampo e chiude bene sulle fasce laterali ma e' l'Inter a sfiorare il raddoppio con Maicon. Il pareggio arriva al 59' con un tiro da fuori di De Rossi che sorprende Julio Cesar. Mourinho decide che è il momento di Super Mario al suo debutto da maggiorenne. Figo non ne ha più, Balotelli ne ha da vendere ed è suo il gol del 2-1 che potrebbe chiudere la gara. Manca un minuto al fischio finale : Spalletti intanto inserisce Totti ma la contromossa non sortisce lo stesso effetto. Il protagonista del pareggio in extremis è Vucinic che traghetta la Roma sulle ali dell'entusiasmo agli insperati supplementari. La stanchezza si fa sentire e la mezz'ora successiva di gioco regala un paio di punizioni di Balotelli alle quali Doni risponde da campione.

Rigori. Il primo errore è di Stankovic e la Roma non sta più nella pelle ma a "tradirla" è proprio il suo totem, Francesco Totti, che non riesce ad assestare il colpo del ko. Si va ad oltranza. Juan poi si fa parere il rigore mentre capitan Zanetti fa il suo dovere e regala all'Inter il primo trofeo della nuova era targata Mourinho.
- Il sole 24 ore -
------------
Ehehehe.... e a chi diceva 2-0 per la Roma eccoti qui la Supercoppa in casa NOSTRA!!!! ;P

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Orca!!! Scusami, sono stati giorni pienissimi e l'ho visto solo ora.
Ebbene sì, avevo detto 2-0. Ma tu furbetta mica mi avevi avvertita che Totti non giocava! ;-)
E poi ero ancora sconvolta dalla notiziona dei nostri super-acquisti! :-)
C'ah... non fare la furba e fammi sapere ;-)

Artis ha detto...

Quale furba?? Ma se sono stata io a dirtelo! Sono in alto mare, devo far coincidere un po' di cose, in settimana di farò sapere.
:)