Neanche io sono domato, io pure sono intraducibile,
emetto il mio grido barbarico sopra i tetti del mondo
L'ultima folata del giorno si trattiene per me,
lancia dietro le altre la mia effigie precisa quanto ogni altra
per il deserto pieno di ombre,
E lusingando mi trascina verso il buio e il vapore
Come l'aria svanisco, scuoto i miei bianchi capelli al sole
che fugge,
Spargo la mia carne in vortici e la trascino in frange merlettate.
Lascio me stesso alla terra per nascere dall'erba che amo
Se ancora mi vuoi cercami sotto le suole delle scarpe,
Difficilmente saprai chi io sia o che cosa significhi,
E tuttavia sarò per te salutare
E filtrerò e darò forza al tuo sangue.
Se non mi trovi subito non scoraggiarti,
Se non mi trovi in un posto cerca in un altro,
Da qualche parte starò fermo ad aspettare Te.
- W. W. -
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